Le Case di Domani

1. “The New Normal”, la nuova normalità

La pandemia ha cambiato la nostra percezione della casa: prima rifugio, poi prigione; fortezza e caverna. Un luogo in cui abbiamo dovuto sperimentare nuove forme di sopravvivenza e di convivenza, di creatività e capacità di adattamento. Ecco perché..

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2. Il corpo, i sensi e la scoperta della cucina

Nei mesi scorsi la casa è stata il luogo in cui i sensi hanno potuto essere accolti e ampliati al riparo dal rumore e dalla paura delle città. Il Covid-19, però, li ha colpiti per primi: uno dei sintomi più evidenti della malattia, infatti, è stata la perdita dell’olfatto

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3. Balconi, terrazzi, giardini: la ricerca del verde

«Durante il secondo lockdown», racconta il cantautore Motta, «con mia moglie (l’attrice Carolina Crescentini) abbiamo deciso di trasferirci per un mese in campagna a Sacrofano, a 40 minuti da Roma. Dovevamo stare lì un mese, alla fine siamo rimasti sei mesi». E Motta non è il solo.

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4. L’ufficio in soggiorno e un divano in ufficio

Tra aprile e novembre del 2021, un milione 195.875 italiani si sono dimessi volontariamente: il 23% in più rispetto ai tempi pre-Covid e soprattutto nella fascia d’età tra i 26 e i 35 anni. Sono queste le dimensioni del fenomeno delle “grandi dimissioni” che sta sconvolgendo il mondo del lavoro

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6. Milano e le periferie

Irrequieta, cannibale, contraddittoria e amante del futuro. Milano ha fatto della modernità la sua cifra. Anche troppo, nel senso che corre a una velocità impressionante, lasciando indietro chi corre a una velocità diversa. Tanto che le richieste di misure di sostegno, cioè reddito e pensione di cittadinanza..

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7. La casa è un palcoscenico

Durante il lockdown, quando “Zoom” è diventata una delle parole più pronunciate al mondo, in soggiorno o in un angolo della cucina abbiamo allestito un vero e proprio set nel quale metterci in scena nelle relazioni con il mondo esterno. Abbiamo scelto gli sfondi, i colori, le luci, perfino i

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8. Il co-working è la nuova piazza

«Saranno luoghi dove andare a incontrare persone, costruire relazioni, stimolare idee e progetti», dice Davide Dattoli, co-fondatore di uno degli spazi di condivisione del lavoro più famosi al mondo, Talent Garden. E saranno soprattutto network aperti, che dialogheranno con i quartieri che li circondano..

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9. Convivere, coabitare, condividere

Vicini di strada, di casa e di vita. Si incontrano online e ora di nuovo dal vivo, condividendo alcuni valori fondamentali: partecipazione, inclusione sociale e gratuità. Sono i membri delle social street – come quella del quartiere NoLo a Milano, la più famosa del momento..

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10. La nuova casa: aperta, digitale, naturale

Stiamo vivendo un momento di transizione profonda e, per questo drammatica, soprattutto nei suoi risvolti sociali e ambientali. La pandemia ha indotto e più spesso imposto un cambiamento di alcuni elementi base della civiltà occidentale che coinvolgono la relazione tra individui e comunità, a cominciare dall’uso degli spazi nelle nostre

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