Federico Faloppa, parole migliori per ripartire
Federico Faloppa, parole migliori per ripartire
Dopo una piccola sosta di una settimana, torniamo oggi con la quinta puntata della seconda stagione di Domani. Il protagonista è Federico Faloppa, che insegna Storia della lingua italiana e Sociolinguistica nel Dipartimento di Lingue moderne dell’Università di Reading, in Gran Bretagna, ed è uno dei maggiori esperti di linguaggio di odio.
Con lui cerchiamo di capire come la pandemia ha modificato il linguaggio che usiamo e, di conseguenza, la percezione della realtà. Siamo stati travolti dalle metafore belliche (la guerra dei medici-eroi contro il virus, nemico invisibile. Sono emerse nuove parole (“covidiota”, per esempio), altre sono riemerse da dizionari burocratici e démodé (è il caso di “congiunti”), altre ancora (come come migranti o braccianti) ci hanno fatto riflettere sull’uso di un linguaggio tutt’altro che inclusivo.
In che modo è accaduto durante la pandemia, e con quali conseguenze, a medio e lungo termine? «Per affrontare il domani avremo bisogno di riappropriarci del nostro tempo», dice il professor Faloppa, «che non è soltanto il tempo dettato dal consumo e dalla velocità. E dovremo avere una certa dolcezza nell’affrontare i problemi e una profondità nell’analizzarne le conseguenze».