Il settore tessile è uno dei settori che ha, in assoluto, il maggiore impatto ambientale: basti dire che ogni secondo vengono prodotti 2150 capi di vestiario. Ridurre le emissioni e soprattutto il consumo idrico è quindi un imperativo. Due Cavalieri del Lavoro – uno creatore di uno speciale nylon derivato da scarti, come tessuti, moquette a fine vita o reti da pesca, l’altra a capo di un’azienda che produce tessuti indemagliabili per alte prestazioni sportive a cui cominciano a rivolgersi i grandi marchi del fashion – raccontano la loro sfida per riciclare fibre, creare materiali più sostenibili e duraturi lasciando un segno nel mondo della moda. Il loro prossimo obiettivo? Decarbonizzare il fast fashion e convincere i consumatori ad aprire gli armadi e scegliere meglio.