Sottobosco orizzontale

Milano attraverso le sue case.
Disponibile su RaiPlaySound.
Condotto da Marta Santamato Cosentino
Autori: Carlo Annese e Marta Santamato Cosentino.
Musiche originali: Saro Cosentino.
Editing audio: Giulia Pacchiarini. Immagine della cover: Gabriele Micalizzi.

Raccontare Milano attraverso la lente della difficoltà dell’abitare ai margini, in contrapposizione con il Bosco Verticale, edificio simbolo dell’impetuoso sviluppo immobiliare del centro cittadino. Sono le case di quelle che una volta venivano chiamate periferie – soprattutto le case che mancano – e le persone che le abitano, talvolta dopo averle occupate, a restituire l’immagine di una città per com’è oggi e per quello che aspira a diventare.

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Cinque episodi prodotti per la trasmissione di Radio 3 “Tresoldi” e disponibili su RayPlaySound:

1. Giambellino, operazione Robin Hood
Nell’immaginario collettivo, il Giambellino corrisponde al Cerutti Gino di Giorgio Gaber. In realtà, questo quartiere è molto di più. Ci è passata la Storia, e da qualche anno è diventato anche il simbolo della lotta per il diritto alla casa, tanto che a novembre 2022 nove membri del Comitato Abitanti Giambellino-Lorenteggio sono stati condannati per associazione a delinquere finalizzata, tra l’altro, all’occupazione abusiva di immobili pubblici. Una sentenza tra le più aspre del genere, con pene fino a 5 anni e 5 mesi. Eppure, gli alloggi di proprietà della Regione posti sotto sequestro nel 2018 sono ancora chiusi da lamiere di ferro e non sono mai stati assegnati. Parte da qui un viaggio nelle periferie di Milano, tra centinaia di case occupate e migliaia di altre vuote o lasciate cadere a pezzi. La prima tappa è in piazza Selinunte, altro storico quartiere popolare di forte immigrazione, dove il degrado è così evidente che, oltre ad associazioni e gruppi dal basso, sono attivi anche enti e università.

2. Case vuote e pranzi solidali
Spaghetti, conserve, detersivi e caramelle per i bambini. Anche se l’emergenza Covid è ormai alle spalle, in molti quartieri di Milano la distribuzione dei pacchi alimentari di Emergency prosegue. E nel frattempo si è evoluta in un progetto ancora più strutturato, che aiuta le famiglie escluse dalle prestazioni sociali, private o pubbliche, a integrarsi nel tessuto cittadino e a costruirsi un’indipendenza economica. Questo accade al Giambellino come a pochi passi da piazzale Loreto. Qui una delle tante brigate volontarie attive dall’inizio della pandemia organizza ogni sabato un pranzo collettivo con gli abitanti delle palazzine di proprietà dell’Aler nel quartiere Lulli Porpora: cinque stabili in condizioni di assoluto degrado e con molti alloggi sfitti, a fronte di oltre 25.000 famiglie in attesa di sistemazione in città.

3. La forza centrifuga
Giuditta è un’insegnante in pensione. A 66 anni, l’appartamento in cui viveva a Lambrate è stato venduto e lei ha dovuto cercare casa fuori Milano. L’ha trovata a Cinisello Balsamo, nella prima cintura a nord della città, ma anche qui, dopo pochi mesi, le è stato chiesto un aumento fino a 800 euro. Quanto in là bisogna andare per spendere meno? Fin dove questa forza centrifuga spinge anziani soli con pensioni dignitose e giovani con partita Iva? Se non finiscono nell’estrema periferia, sono comunque messi al margine dall’accesso ai bisogni primari e molti di loro si ritrovano in coda al Pane Quotidiano per un aiuto alimentare. A Cinisello, Giuditta è entrata in contatto con gli occupanti dello Spazio 20092, uno stabilimento farmaceutico abbandonato in cui una cinquantina di famiglie ha vissuto per sette anni, dividendo due bagni e una cucina. Fino a un epilogo traumatico.

4. La moschea nelle docce
Nolo è uno dei luoghi simbolo della nuova Milano. Il nome è l’acronimo di North of Loreto, un quartiere di case di ringhiera tra via Padova e viale Monza che è stato prima operaio, poi multietnico e ora è il quadrilatero dei creativi. La gentrificazione, avvenuta lì come in altre zone una volta abitate dai ceti popolari, ha fatto esplodere i prezzi delle case, rendendo sempre più necessarie iniziative di solidarietà come quella dello Spazio di Mutuo Soccorso di piazza Stuparich, a San Siro. Ma proprio a Nolo, a poca distanza da piazzale Loreto, che nei prossimi anni subirà una trasformazione radicale, c’è una delle occupazioni più significative. È quella delle vecchie docce comunali di via Esterle abbandonate da più di vent’anni: quaranta persone, tutte straniere, vi abitano in condizioni difficili, e presto potrebbero essere sgomberate. Proprio qui il Comune ha deciso che sorgerà la moschea della Casa della cultura musulmana di via Padova.

5. Una città a due velocità
Il “Modello Milano”, nato con l’Expo 2015, è stato una formula vincente per il rilancio della città, diventata il nuovo paradiso per la finanza immobiliare dopo l’implosione dell’impero edilizio e finanziario di Salvatore Ligresti alla fine degli Anni 90. Ma ha anche reso più gravi e profonde le disuguaglianze sociali, lasciando indietro chi non ce la fa. Da un lato, c’è chi corre per arrivare primo nel lavoro e negli affari, dall’altro sono sempre di più quelli che non riescono a pagare le spese per la casa. Come Gianni, un ex grafico pubblicitario a cui non piace definirsi “barbone”. O come Flavio, un architetto 61enne che per la prima volta nella vita si è trovato a passare le notti in un dormitorio, dopo quarant’anni di affitti pagati regolarmente.

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